Cenni Storici
Il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura di Marola sorge presso l’antico hospitale dell’eremita Giovanni.
La chiesa, dedicata a Santa Maria, risulta costruita nel primo decennio del XII° secolo (1102-1106 ca.), per volontà della Contessa Matilde di Canossa, come uno dei centri nevralgici di accoglienza sulla “Via Matildica”. La mensa dell’altare maggiore viene consacrata nel 1151 e ristrutturata negli anni Cinquanta del secolo XX°. L’edificio sacro presenta uno stile romanico-matildico di impronta cluniacense. Sul fianco sud della chiesa viene eretto in un primo momento un hospitale per i pellegrini, in seguito un monastero benedettino, adibito alla vita monastica con la sala capitolare, il refectorium e le celle dei monaci.
XII° secolo
La chiesa e il monastero sono innalzati a livello di abbazia, direttamente soggetta al Romano Pontefice. Aumenta il numero dei monaci, viene ampliato il convento, con la costruzione di un hospitale nuovo.
XIII° / XIV° secolo
Il monastero, colpito da una grave crisi economica e spirituale, vede ridotta la presenza dei monaci e la Santa Sede affida l’abbazia in “commenda”, dal 1467 agli inizi del 1800.
1600
Il monastero, quasi disabitato, è trasformato in dimora nobiliare per residenze estive; vengono innalzate quattro torri di guardia, di cui due tuttora visibili.
1824
Il Duca di Modena e Reggio, Francesco IV, acquista la tenuta dell’ex monastero di Marola e la dona alla Diocesi di Reggio Emilia, dove il Vescovo Angelo Maria Ficarelli (1822-1825) istituisce il Seminario vescovile per la montagna.
1824 / 1973
Marola è stata sede del Seminario diocesano, con adeguamenti e ampliamenti delle strutture per l’accoglienza di numerosi seminaristi e laici; non meno di cinquemila studenti, nei 150 anni di vita ne hanno beneficiato.
1973
L’antica abbazia di Marola è diventata Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura; dal 2005 è anche sede del Centro Diocesano di Studi Storici.
Cenni Storici
Il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura di Marola sorge presso l’antico hospitale dell’eremita Giovanni.
La chiesa, dedicata a Santa Maria, risulta costruita nel primo decennio del XII° secolo (1102-1106 ca.), per volontà della Contessa Matilde di Canossa, come uno dei centri nevralgici di accoglienza sulla “Via Matildica”. La mensa dell’altare maggiore viene consacrata nel 1151 e ristrutturata negli anni Cinquanta del secolo XX°. L’edificio sacro presenta uno stile romanico-matildico di impronta cluniacense. Sul fianco sud della chiesa viene eretto in un primo momento un hospitale per i pellegrini, in seguito un monastero benedettino, adibito alla vita monastica con la sala capitolare, il refectorium e le celle dei monaci.
XII° secolo
La chiesa e il monastero sono innalzati a livello di abbazia, direttamente soggetta al Romano Pontefice. Aumenta il numero dei monaci, viene ampliato il convento, con la costruzione di un hospitale nuovo.
XIII° / XIV° secolo
Il monastero, colpito da una grave crisi economica e spirituale, vede ridotta la presenza dei monaci e la Santa Sede affida l’abbazia in “commenda”, dal 1467 agli inizi del 1800.
1600
Il monastero, quasi disabitato, è trasformato in dimora nobiliare per residenze estive; vengono innalzate quattro torri di guardia, di cui due tuttora visibili.
1824
Il Duca di Modena e Reggio, Francesco IV, acquista la tenuta dell’ex monastero di Marola e la dona alla Diocesi di Reggio Emilia, dove il Vescovo Angelo Maria Ficarelli (1822-1825) istituisce il Seminario vescovile per la montagna.
1824 / 1973
Marola è stata sede del Seminario diocesano, con adeguamenti e ampliamenti delle strutture per l’accoglienza di numerosi seminaristi e laici; non meno di cinquemila studenti, nei 150 anni di vita ne hanno beneficiato.
1973
L’antica abbazia di Marola è diventata Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura; dal 2005 è anche sede del Centro Diocesano di Studi Storici.